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Archive for 8 settembre 2011

Immaginate un gruppo di ragazzi dai 14 anni in su che decide di trascorrere quattro giorni in un campo estivo ricco di esperienze, che tiene attive le loro menti e il loro spirito di gruppo in mezzo a mille avvincenti sfide e a giornate pienissime di attività e momenti di riflessione.

Fatto?
Bene, dimenticatelo. Il Movimento Studenti dell’Azione Cattolica lo chiama “campo estivo”, ma in realtà è una scuola di vita per tutti i
campisti, tanto per gli iscritti al campo, quanto per i membri dell’equipe diocesana MSAC.
Anziché acquisire semplici esperienze e il ricordo di quattro piacevoli giorni, i ragazzi sono stati introdotti a pensare e formare liberamente una loro opinione, e a dare la giusta importanza alla cultura generale e alla fede, in un mondo dove la scuola prepara ormai a essere semplici puntini collocati all’interno di una quadrettatura da cui non possano spiccare e uscire dagli schemi e dove purtroppo il Cristiano, o anche solo chi crede in un ideale di civiltà e di onestà, non è più la regola, ma l’eccezione.
In un clima di continua resistenza a tutte le prove che si frapponevano loro dalle attività, alle ore di riflessione, alle mancate ore di sonno, prove che hanno potuto superare solo grazie al SUO aiuto, con momenti emozionanti, di preghiera, di canto (che faceva da “termometro” dell’unità di gruppo), ma anche all’insegna del gioco e delle relazioni, i giovani hanno appreso l’importanza del non farsi sostituire, del lottare per avere la posizione che spetta loro di diritto nella società, posizione che tutti cercano di schiacciare e conquistare.
Hanno imparato a sognare e a desiderare con tutte le forze un obiettivo. Ma sognare non significa soltanto fare castelli in aria, sognare non significa fantasticare, sognare non significa evadere dalla realtà… Questi ragazzi hanno riscoperto il significato di sognare: vuol dire anche progettare il proprio futuro, vuol dire entrare in contatto in modo più pieno con la realtà.
Sognare significa anche vivere, aprire gli occhi, guardare ciò che ci circonda e soprattutto ciò che generalmente agli altri NON FA COMODO VEDERE!!!
Il tema del campo è stato proprio questo: Vivere, sognare, progettare.
E’ sempre una festa quando dei giovani si incontrano nel nome del Signore … EGLI, tramite questo campo, ha insegnato a questa “squadra” che nessuno è troppo piccolo per qualcosa, e che bisogna non essere mai indifferenti ai problemi della società, soprattutto nella scuola, ambiente naturale degli studenti, dove talvolta è più difficile avvertire la presenza del Signore.
Questo campo ha sfornato venticinque scribi saggi, che possano trasmettere il loro sapere e non conservarlo egoisticamente per sé stessi, e ha fornito loro una diversa concezione dello studio: non un obbligo stressante, come lo si vede la maggior parte delle volte, ma come un gesto che, condiviso con il Signore e con il prossimo, si trasforma in un atto d’amore.

                                                                                                                                                                                                                              L’equipe MSAC

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